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giovedì 9 febbraio 2012

Taxi

Il mondo dei taxi l'ho scoperto all'Havana. A Roma, con il costo di una corsa ci prendevo 10 tessere metrebus e con il resto shampoo e messa in piega da Jean Luis David. Via i taxi.

Diciamo che la prima emozione la provò il mio portafoglio: poter viaggiare per pochi pesos (moneta nacional) per tutta l'Havana era davvero inebriante! Certo, i mezzi non erano il massimo del comfort: chevrolet del 1953 coi vetri scheggiati che la carglass se li sogna, manovelle dei finestrini perennemente bloccate o vetri a mezz'asta, Silvio Rodriguez a palla e 5/6 persone seduti insieme a te nel sedile posteriore con 35 gradi all'ombra, non ti lasciavano quel senso di solitudine e calma che generalmente si prova salendo su di un taxi, ma a me piaceva.    

In più c'era il fatto che, non potendo parlare per non far sentire il mio accento straniero pena la revoca della licenza al povero "tassinaro", sfoggiavo un sorriso ebete ad ogni parola a me rivolta che però pareva non destare sospetti.










L'incanto si ruppe quando qualcuno notò che non ero una havanera doc. Originale. Ero acquisita. E ancora oggi mi chiedo perchè...sono sarda doc e la differenza non è abissale...ero anch'io strizzata nei panta...boh. Fu così che si sparse la voce, nessuno accettò di farmi salire e girammo a piedi con bimba di otto mesi e otto kg in braccio e pacchi e pacchetti per mezza Havana Vieja alla ricerca un autobus che ci caricasse. Tra l'altro ho scoperto che i cubani fanno la fila per i bus come i tedeschi: uno dietro l'altro. Io sono stata abituata come a Roma, tutti insieme e poi quando apre le porte una spinta de qua, una de là e si entra. Chiudo parentesi.

Così ci trovammo costretti ad adeguarci alle società statali di taxi che fornivano il loro servizio in CUC cioè in dollari, aria condizionata e sedili morbidi di velluto. Non era però la stessa cosa. E un po' Silvio Rodriguez mi mancava.

Così decidemmo di trovare la soluzione e la lampadina si accese quando andammo a trovare il nonno ad Alamar e al nonno lo venne a trovare Leandro. Immaginate un calabrese con accento castillano. Eccolo. E' lui. Non il nonno. Leandro, dico. Esile con capelli mossi neri. E lui si occupo' del nostro rientro a casa dopo la visita. E siccome a Cuba ogni idea, opinione, intimo avvenimento DEVE essere condiviso con familiari, parenti, amici e dirimpettai, la nostra ricerca di un taxi per il rientro a casa non poteva esaurirsi con la semplice chiamata alla società di fornitura taxi. No. Perchè si mettesse in moto il tam tam di aiuto di ricerca del miglior taxi di tutta Alamar abbiamo dovuto attendere quasi due ore, perchè il cugino del fratello del vicino era occupato, l'amico di quello del quindicesimo piano era con la sorella di quella del quattordicesimo e un aiuto di un hermano NON si può rifiutare...quando finalmente, il taxi esce fuori: un pulmino 12 posti del 1970 con tanto di sedili in similpelle vinaccio e aste per sostenersi e EURO 1, altro che filtro antiparticolato, inquinamento quanto basta, TUTTO PER NOI. Il tutto a 5 CUC. Tié, quando si dice che ci vorrebbe un amico...

Ah, un piccolo scorcio di Alamar....


in un altro post vi racconterò di lei...

13 commenti:

  1. Ahahahahah oddio, mi ti immagino a borbottare con tuo marito. Non sapevo assolutamente che a Cuba i taxi locali potessero prenderli solo i cubani. Beh dai, diciamo che poteva andarvi peggio, potevano lasciarti nell'Havana più nera e non l'hanno fatto :)

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    1. Ebbene si Katia, ci è anadata bene perchè alla fine in qualunque modo, si risolve sempre!!

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  2. Sono appena arrivata su questo blog e già mi sento come a casa ;)

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    1. E' una bellissima frase quella che mi hai detto, e mi auguro che nei miei racconti tu possa ritrovare qualche piccolo aneddoto capace di farti ripercorrere le strade, sentire i suoni ed i profumi di Cuba.

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  3. Lo spero anche io, visto che ogni giorno la mia mente se ne vola oltreoceano... e spero di tornarci presto anche io...

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  4. Non ci sono mai stato, ma alcuni amici ci vanno spesso. Belli questi tuoi racconti.

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  5. Grazie. Non mancare di visitarla.E' un'esperienza da provare.

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  6. Una curiosità, ma questi taxi a basso prezzo quanto costano? Facendo un paragone con un salario cubano, costano meno di un taxi a Roma?
    Certo che viaggiare nel terzo mondo costa poco per le nostre tasche, ma bisogna paragonare i prezzi in base al salario del posto, cosa che tu non racconti come mai?

    Olindo

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  7. Beh, naturalmente il costo di un taxi cubano è rapportato al salario. Ecco perchè viaggiavo a poco...

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  8. Per un cubano quindi è caro quanto un taxi di Roma e forse di più? Viaggiare poi su di un auto scomoda, calda piena di gente e pagare un prezzo elevato per un cittadino cubano, non mi sembra poi così un bel affare. Forse i servizi pubblici sono tanto mal ridotti che questo tipo di taxi collettivi sono l' unica speranza di muoversi per un Havanero?

    Olindo

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  9. Il costo di una corsa non è alto per un cubano.E' in moneta nacional.

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  10. Perdonami ma il costo per un cubano è altissimo, una corsa costa dai 10 ai 15 pesos. Se calcoli che un salario medio alto è di 400 pesos al mese, il costo è veramente elevato.
    Nulla vuol dire che è in moneda nacional, sono sempre soldi. Mancando poi un servizio pubblico decente, gli Havaneri sono costretti a prendere questi mezzi e i magri salari vengono decurtati proprio per i trasporti. Infatti a Cuba la gente si muove in autostop o a piedi. Se per te è pittoresco prendere questo tipo di trasporto, per un cubano è quasi un obbligo e anche costoso. Ricordiamo che con il salario di un cubano è difficile anche solo alimentarsi per tutto il mese. Magari cerchiano di metterci nei panni dei cubani ogni tanto!!!!

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  11. Mi hai fatto ricordare quando vivevo nell'84-85 a Sto Dgo, Stessa temperatura, stessa musica, stessi taxi collettivi che le sardine in scatola si sentono larghe e comode al confronto, in più io ci salivo in giacca e cravatta travestito da serissimo professore già che insegnavo all'università. Ora qui da me in Brasile è una bellezza: i mototaxi! Costano poco, prendi vento, ti diverti e se sei fortunato il guidatore è una ragazza che puoi abbracciare per non cadere quando accellera (capisci subito se le piaci dalla frequenza delle accellerate...!). Sei la prima iscritta al mio blog che è ancora in fase di sistemazione dopo la migrazione da splinder che ha chiuso battenti. Fra poco poco vi riprenderò a scriverci, prometto, facci una visita, Ciao, grazie, Gastonegas di www.pervivereallestero.blogspot.com

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