A molti questo contenitore non dirà nulla. A me e quasi tutti i cubani ha cambiato la vita. Questa Signora qui, io, la devo ringraziare ogni istante della mia vita a Cuba. La presento: si chiama LA REINA. LA REGINA. Ha evitato atti di cannibalismo o allucinazioni da fame.
A Cuba, vista la situazione finanziaria, i pasti vengono generalmente preparati e consumati in casa. Cioè se c'hai attacchi di fame improvvisa e cerchi "qualcosa di buono", non trovi Andrew Howe che ti aspetta col frigo aperto e ti offre un kinder bueno. NO. Immaginandotelo, corri alla "tienda" (ndr il ns carrefour per intenderci) che se sei fortunato ce l'hai sotto casa, altrimenti dista circa 10 miglia e propone due/tre scelte di biscotti importati dal Venezuela o dal Messico a 5 dollari il pacco oppure sempre per 10 miglia ti aggiri per le strade alla ricerca di qualcuno che venda una pizza cubana o pan con lechòn fatto lì per lì ma ti devi augurare che: 1) in quel momento sia dietro il banco e non a casa a guardare la novela 2) che il gas ci sia permanente e non che vada e venga che per fare una pizza ci mette in media dalle tre alle quattro ore 3) Riuscire a contrattare un ottimo prezzo con il tassista che ti offre un passaggio e ti riduce le miglia da percorrere a piedi.
Altra alternativa è dirottare velocemente verso il Centro dell'Havana dove non solo trovi a pochi centesimi gelati e refrescos ma anche delle delizione frittelle ricoperte di zucchero che solo a guardarle ti ritrovi con i trigliceridi a 1000.
Per tutto il resto c'è la REINA. Compatta, pulita, veloce ed elettrica è stata introdotta da Fidel affinchè le donne cubane e lavoratrici riuscissero ad avere un pasto sempre pronto e riducessero le fatiche dovute all'assenza da casa per lavoro. L'ho vista anche nel barrio di Santiago, dove mancano le mattonelle e le luci per le strade, dove si mantengono aperte le porte affinchè le luci di casa illuminino la "calle". Lei c'era. Qua la mano, Comandate en Jefe!
Cosa fa di strabiliante? Niente, che non sia preparare un pasto in pochi minuti (riso, fagioli, carne o verdura) e mantenerlo caldo....detta così non ha quasi valore.
Ma se pensi che a Cuba sai quando esci di casa e non quando rientri perchè per farlo devi avere una miriade di coincidenze che ti permettano di rientrare quando sei tu a deciderlo, è una salvezza. Come dire, a Cuba si applicano quasi tutte le leggi di Murphy...l'importante è non disperare e riderci sopra...e sapere che quando torni a casa il pasto è lì bell'e pronto: quasi non ti frega più niente di Andrew Howe.
Ah, naturalmente questo non vale per i turisti che, in caso di raptus da fame raggiungono il più vicino Hotel Mélia Cohiba si fanno un pasto completo anche di aragosta.
Noi però siamo figli della Rivoluzione.